La Diretta
Un monodramma satirico sul narcisismo maschile
scritto, diretto e interpretato da Daniele Giuliani.
e con Rebecca Argus.
Luci Lorenzo Castagnoli
Foto Daniele Mantovani e Marco Giuranna
Un linguaggio grottesco, necessariamente sopra le righe come il personaggio che occupa uno spazio scenico vuoto, un uomo e una donna sul palco. Ma come spesso succede nella vita è solo “lui” ad impossessarsi della scena, mentre la presenza femminile assiste alle sue assurde esternazioni, fantasie e ricordi, nell’attesa dell’annuncio di un messaggio, salvifico?
Un clima di sospensione fra passività e azione, un gioco di proiezione che stimola la fantasia dello spettatore.
Produzione: Sfumature In Atto A.p.s. con la collaborazione di Compagnia dei Giuliani e Centro Culturale Ex-Fila.
RECENSIONI
“Nell’attesa beckettiana de LA DIRETTA per rivelare finalmente il proprio messaggio salvifico all’umanità, che come in Aspettando Godot non avrà mai inizio, rimbomba nella casa vuota il soliloquio di Giuliani, a cui nessuno risponde e che nessuno forse neanche ascolta. La giovane moglie dai lunghi capelli rossi, interpretata da Rebecca Argus, con lo sguardo perso nel vuoto, inespressiva come una bambola, si muove solo allo schioccare delle dita del marito: una marionetta che fa il servo muto, lo veste, s’inginocchia a legargli le scarpe, resta immobile sulla sedia. Nell’uomo c’è lo spazio solo per una tana interiore, psichica, colma di fumo di grandezza, di relitti di Ego. Le relazioni non esistono, sono fatte di automatismo freddo. Lui e Lei non si parlano, non si ascoltano, perché l’altro non è concepito: non c’è altro al di fuori di sé. È troppo difficile comunicare, troppo faticoso, mutevole e pericoloso. La solitudine pervade gli attori, il palco, la platea.”
di Sonia Coppoli e Alice Capozza su Gufetto
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” Daniele Giuliani, autore e attore, a metà strada tra Ionesco (a livello testuale) e Tom Cruise (la cui migliore interpretazione resta proprio quella del motivatore Frank T.J. Mackey, che insegna agli uomini a maltrattare le donne per soddisfare il proprio piccolo ego perdente), vola pindaricamente su questa massa cialtrona di presunti eroi, che attendono un messaggio salvifico dalla rete, dove l’ultimo perdente si fa grande con un post e, mentre la sua vita scorre insignificante verso la fine, agogna i suoi 15 minuti di celebrità – asetticamente, immaterialmente, sulla rete. “
di Simona Maria Frigerio e Luciano Uggè.
Leggi il testo integrale https://www.inthenet.eu/2021/10/15/la-diretta/